Prodotti tipici

Appare strano che un territorio così poco esteso, che un ventaglio di cinque piccole valli appenniniche possa proporre una così grande e varia proposta di eccellenze enogastronimiche, ma questa è la realtà,
un bellissima realtà…

Come sia possibile tutto questo?

Il perché sia possibile è facilmente riassumibile elencando alcuni fattori principali:
– l’essere storicamente terre di transito delle merci, da e per il mare e la pianura, quindi arricchite dagli scambi culturali e da materie prime di diversa natura;
– il godere di un’importante biodiversità, condizione ideale per le colture e gli allevamenti;
– l’aver mantenuto l’ambiente incontaminato senza un’urbanizzazione invasiva e senza la presenza di realtà produttive inquinanti.

Formaggio Montébore

Il formaggio Montébore, uno tra i più antichi e rari formaggi al mondo, viene prodotto, come da tradizione, con latte crudo: per il 75% vaccino e per il restante 25% ovino, delle razze da latte allevate al pascolo sul territorio quindi garanzia di qualità.
Il disciplinare ammette anche l’utilizzo
di una quota di latte caprino fino al 5%.​

Sua caratteristica unica al mondo è la forma a strati, forma creata con la sovrapposizione di tre formelle di diametro differente che, in seguito all’asciugatura della pasta, si saldano tra loro.

È possibile degustare il Montébore già dopo 20 giorni. In questo caso avremo un formaggio a pasta morbida dal sapore delicato e dolciastro. Proseguendo con la stagionatura saranno esaltate le note di piccante date dal latte di pecora oltre che i diversi aromi del pascolo. In tavola viene utilizzato per la preparazione di risotti, condimenti per pasta fresca e gnocchi e per la realizzazione di sformati.
Le sue complessità organolettiche lo rendono estremamente versatile nella creazione numerosi piatti.

Documenti storici testimoniano della sua esistenza già nel XII secolo e alla fine del Quattrocento il Montébore è l’unico formaggio presente nel menù delle nozze, tenutesi a Tortona, tra Isabella di Aragona e Gian Galeazzo Sforza, futuro Duca di Milano, nozze di cui fu cerimoniere Leonardo da Vinci al quale si attribuisce l’ideazione della curiosa forma a “piramide”.

Per maggiori informazioni:
www.formaggiomontebore.it

Salame Nobile Del Giarolo

Il nostro salame gode dell’appellativo di “Nobile” perché prodotto esclusivamente con tutte le parti nobili del maiale: quelle magre provengono da coscia, coppa, culatello, spalla, lonza, filetto; mentre quelle grasse, altrettanto pregiate, sono ricavate da pancetta e gola. I suini sono provenienti rigorosamente da allevamenti locali.

L’accurata lavorazione artigianale inizia dalla mondatura a coltello delle carni. Dopo una notte di riposo le carni vengono macinate e conciate con sale, pepe, una delicata nota d’aglio e vino rosso delle Terre del Giarolo. (È esclusa l’aggiunta di additivi quali glutine, latte in polvere e loro derivati). La preparazione termina con l’insaccatura in budello naturale e con la legatura effettuata rigorosamente a mano.  Inizia quindi la lunga fase di stagionatura in cantine naturali che va da i trenta giorni fino ai 24 mesi.

Sono tre le tipologie di prodotto realizzate dai nostri artigiani.
Il Salame Nobile: Ha le dimensioni dei tradizionali salami artigianali. Lo si riconosce dall’impasto a grana grossa dal colore rosso intenso e dal giusto equilibrio tra parti magre e parti grasse. Incomparabili il suo profumo e il sapore, deciso ma non aggressivo.
Il Cucito: Riconoscibile dal grande diametro e dall’insaccatura in doppio budello naturale che permette una stagionatura prolungata che può raggiungere addirittura i ventiquattro mesi. Senza eguali il profumo, l’aroma e la morbidezza, il Cucito rappresenta la massima espressione della tradizione del Salame Nobile del Giarolo.
I Giarolini: Per le loro dimensioni contenute, sono ed erano i primi a stagionare (stagionatura media circa un mese) Hanno lo stesso impasto e caratteristiche dei salami più grandi.

Per maggiori informazioni:
www.salamenobilegiarolo.it​

Carne all’Erba

La Carne Bovina all’Erba del Giarolo – Panà – Ebro è garanzia di una produzione sana, genuina e di alta qualità – Mantenuta da generazioni di allevatori locali delle Valli Curone – Grue – Ossona e Val Borbera e Valle Spinti.

Il vitello nasce sui vasti pascoli dell’area e resta con la madre nutrendosi di latte materno fino allo svezzamento che avviene naturalmente attraverso le essenze vegetali più appetibili dei prati montani. L’alimentazione, componente essenziale che garantisce la sicurezza e la qualità della carne prodotta, è esclusivamente vegetale, composta di foraggi freschi o affienati e cereali provenienti unicamente dal Territorio.

La tenerezza, il colore ed il sapore della Carne all’Erba sono indici sicuri per il consumatore che intende seguire un’alimentazione naturale e ad alto valore nutritivo: la carne è tenera e magra e presenta un un basso livello di colesterolo, essendo ricca di proteine ad alto valore biologico, di vitamine e di sali minerali.
Questi aspetti nutrizionali, così importanti, sono il risultato di un’attenzione estrema per ogni fase del processo di allevamento e dalla verifica delle fasi di macellazione a quella di sezionamento.

Per maggiori informazioni:
www.carneallerba.it

Pesca di Volpedo

Da molti decenni le colline Tortonesi hanno la vocazione per la coltivazione della pesca.
La “Pesca di Volpedo” fa dell’eccellenza della sua qualità un elemento di affermazione sui tradizionali mercati di Milano, Genova e Torino: la vicinanza del territorio di coltivazione a questi importanti centri urbani rende infatti possibile la raccolta del frutto quando ha ormai raggiunto il massimo grado di maturazione che ne esalta le caratteristiche organolettiche.

La “Pesca di Volpedo” rappresenta, un prodotto la cui fama ha ormai superato l’ambito locale per raggiungere altri
importanti mercati di grandi città e del nord Europa.
Sapore, aroma serbevole, profumo gradevole e intenso, giusto equilibrio tra contenuto zuccherino ed acidità del succo, grossa pezzatura ed armonia di colori sono gli aspetti del prodotto che incontrano il gusto del consumatore.

Le pesche vengono raccolte quando sono il più vicino possibile al loro punto di maturazione, da giugno a settembre.

Per maggiori informazioni:
www.volpedofrutta.com

Ciliegia Bella di Garbagna

La Bella di Garbagna è la classica ciresa da spirito, dolce e croccante, che si conserva bene nell’alcol, senza sfaldarsi, mantenendo consistenza e sapore.
È ideale come ripieno per i Boeri e infatti un tempo era ricercatissima per questo scopo.
È ottima anche sotto forma di confettura, oppure come materia prima per la produzione di liquori.
In cucina, con cannella oppure con chiodi di garofano, diventa un accompagnamento inusuale ma estremamente interessante
per le carni.
La raccolta si svolge in maggio-luglio. Durante l resto dell’anno può essere consumata come trasformato.

Per maggiori informazioni:
www.volpedofrutta.com

Fragolina profumata di Tortona

Una fragola nuova, diversa da tutte quelle esistenti.

​Simile al lampone, come dimensione e colore, dolce, aromatica, ma soprattutto profumatissima: la fragola di Tortona è una rarità, tanto che la grande richiesta ha messo in moto un vero e proprio mercato del «falso».

​È disponibile solo per una decina di giorni l’anno, tra la metà e la fine di giugno (dipende dalle annate).